Vittime della moda lo sono tutti, uomini, donne, bambini e bambine.
Anche se i più scettici non ci crederanno il vocabolario di un bambino che va dai 5 ai 7 anni che è composto da 800 parole, per le 150/200 è composto da marche di moda; questo può essere causato dal fatto che le madri sono convinte che se il figlio non ha il vestito di marca è "out" dalla società? A ciò non posso darvi risposta ma una cosa è certa, la moda miete sempre più vittime.
Prendiamo subito in analisi la moda in se stessa, oggi giorno questa parola è nella nostra vita quotidiana come il pane, ma effettivamente cos'è la moda?
La moda è tutto e niente; può essere uno sfizio come può essere un'ossessione, la moda per molti è vita per altri è nulla.
Ma in realtà la moda è un qualcosa di effimero, un'utopia, infatti è risaputo che lo scopo degli stilisti è di trovare sempre "il top del top" , e ogni volta che questo viene raggiunto la moda cambia, e al suo seguito cambiano tutti i suoi seguaci.
Ma di tutto ciò chi ne risente maggiormente?
La fascia d'età che va dai 15 ai 20 anni. Ormai è risaputo la moda ci manda stereotipi di perfezione ossessionante, donne dal fisico slanciato e scultoreo, uomini con muscoli di marmo, tanto da portare le persone ad essere insoddisfatte del proprio corpo, fino ad odiarlo, e la categoria che ne risente di più è quella femminile.
Oramai si è disposti a tutto per una pancia piatta, dei glutei sodi e un seno alto, tanto ad arrivare a pagare fior di quattrini dal chirurgo estetico.
Su molte passerelle abbiamo visto la lotta alla "modella anoressica" come quella di Laura Biagiotti che ha riportato sulla sua passerella modelle dalla taglia 44-46, ma purtroppo molti stilisti continuano a preferire la modella anoressica che a mio modesto parere svalorizza l'abito, e fa crescere nella donne l'ossessione del "magro e perfetta a tutti i costi".
Ora io mi chiedo, donne, voi che andavate fiere delle vostre curve prominenti e sensuali, che fine avete fatto?
Anche se i più scettici non ci crederanno il vocabolario di un bambino che va dai 5 ai 7 anni che è composto da 800 parole, per le 150/200 è composto da marche di moda; questo può essere causato dal fatto che le madri sono convinte che se il figlio non ha il vestito di marca è "out" dalla società? A ciò non posso darvi risposta ma una cosa è certa, la moda miete sempre più vittime.
Prendiamo subito in analisi la moda in se stessa, oggi giorno questa parola è nella nostra vita quotidiana come il pane, ma effettivamente cos'è la moda?
La moda è tutto e niente; può essere uno sfizio come può essere un'ossessione, la moda per molti è vita per altri è nulla.
Ma in realtà la moda è un qualcosa di effimero, un'utopia, infatti è risaputo che lo scopo degli stilisti è di trovare sempre "il top del top" , e ogni volta che questo viene raggiunto la moda cambia, e al suo seguito cambiano tutti i suoi seguaci.
Ma di tutto ciò chi ne risente maggiormente?
La fascia d'età che va dai 15 ai 20 anni. Ormai è risaputo la moda ci manda stereotipi di perfezione ossessionante, donne dal fisico slanciato e scultoreo, uomini con muscoli di marmo, tanto da portare le persone ad essere insoddisfatte del proprio corpo, fino ad odiarlo, e la categoria che ne risente di più è quella femminile.
Oramai si è disposti a tutto per una pancia piatta, dei glutei sodi e un seno alto, tanto ad arrivare a pagare fior di quattrini dal chirurgo estetico.
Su molte passerelle abbiamo visto la lotta alla "modella anoressica" come quella di Laura Biagiotti che ha riportato sulla sua passerella modelle dalla taglia 44-46, ma purtroppo molti stilisti continuano a preferire la modella anoressica che a mio modesto parere svalorizza l'abito, e fa crescere nella donne l'ossessione del "magro e perfetta a tutti i costi".
Ora io mi chiedo, donne, voi che andavate fiere delle vostre curve prominenti e sensuali, che fine avete fatto?
Non mi interesso di moda e non sono magra. Ritengo ridicole e opinabili tante scelte che vengono definite "must". Penso che la moda, concepita com'è concepita oggi, sia solo una sorta di proiezione mentale di una perfezione in centimetri contro la natura umana e la natura della donna.
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