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lunedì 20 giugno 2011

Le vittime della moda


Vittime della moda lo sono tutti, uomini, donne, bambini e bambine.
Anche se i più scettici non ci crederanno il vocabolario di un bambino che va dai 5 ai 7 anni che è composto da 800 parole, per le 150/200 è composto da marche di moda; questo può essere causato dal fatto che le madri sono convinte che se il figlio non ha il vestito di marca è "out" dalla società? A ciò non posso darvi risposta ma una cosa è certa, la moda miete sempre più vittime.
Prendiamo subito in analisi la moda in se stessa, oggi giorno questa parola è nella nostra vita quotidiana come il pane, ma effettivamente cos'è la moda?
La moda è tutto e niente; può essere uno sfizio come può essere un'ossessione, la moda per molti è vita per altri è nulla.
Ma in realtà la moda è un qualcosa di effimero, un'utopia, infatti è risaputo che lo scopo degli stilisti è di trovare sempre "il top del top" , e ogni volta che questo viene raggiunto la moda cambia, e al suo seguito cambiano tutti i suoi seguaci.
Ma di tutto ciò chi ne risente maggiormente?
La fascia d'età che va dai 15 ai 20 anni. Ormai è risaputo la moda ci manda stereotipi di perfezione ossessionante, donne dal fisico slanciato e scultoreo, uomini con muscoli di marmo, tanto da portare le persone ad essere insoddisfatte del proprio corpo, fino ad odiarlo, e la categoria che ne risente di più è quella femminile.
Oramai si è disposti a tutto per una pancia piatta, dei glutei sodi e un seno alto, tanto ad arrivare a pagare fior di quattrini dal chirurgo estetico.
Su molte passerelle abbiamo visto la lotta alla "modella anoressica" come quella di Laura Biagiotti che ha riportato sulla sua passerella modelle dalla taglia 44-46, ma purtroppo molti stilisti continuano a preferire la modella anoressica che a mio modesto parere svalorizza l'abito, e fa crescere nella donne l'ossessione del "magro e perfetta a tutti i costi".
Ora io mi chiedo, donne, voi che andavate fiere delle vostre curve prominenti e sensuali, che fine avete fatto?

mercoledì 15 giugno 2011

LGBT: L'italia, terra di menti chiuse, accompagnate da bocche troppo aperte

L'italia si sa, è stato sempre un paese poco propenso alle "novità", vuoi per tradizione, vuoi per cultura, o vuoi ahimè per la religione (con tutto il rispetto si intende), ma nel corso degli ultimi anni, si sta procedendo ad una degenerazione a carattere neuronale per quanto riguarda la tanto nominata e discussa omosessualità, a partire da coloro che dovrebbero rappresentare il popolo, e cioè il governo, passando poi per la chiesa, fino alla maggior parte della popolazione.
Nell'ultimo periodo, si è parlato tanto di omosessualità e di "mondo" GLBT (Gay, Lesbian, Bisexual, Trans gender), tanto da arrivare ad inculcare ancora di più, al ceto sociale più o meno istruito e ignaro, che l'omosessualità è cosa sbagliata, in quanto malattia e perversione.
La realtà è, che la vera perversione, la si trova molto più nei milionari BUNGA BUNGA del nostro premier, invece che in un amore omosessuale.

Purtroppo la poca informazione da una parte, e la chiusura mentale (ermetica e sottovuoto) dall'altra, hanno portato a tralasciare l'idea di perversione sessuale nei rapporti tra persone dello stesso sesso, si fa cioè fatica a capire che, l'amore tra due uomini o due donne è identico ad un rapporto tra uomo e donna, nel primo caso come nel secondo, c'è l'emotività, l'amore, la passione, la voglia di fare insieme un percorso di vita comune, raggiungere obiettivi e costruirsi un futuro, ovviamente in entrambi i casi tutto ciò potrebbe non avvenire affatto.
Mi chiedo perchè nel 2011, ancora dobbiamo sentir parlare di omosessualità, come una malattia incurabile del sistema nervoso centrale, invece di iniziare a capire la vera natura dell'essere gay.
In tutto questo la chiesa cattolica non gioca di certo in favore del mondo gay, ancora e sempre viene ricordato che l'amore può esistere solo tra uomo e donna, e che la fede potrà guarire questa malattia che affligge il mondo.

Quale futuro per noi giovani?

L'art. 1 della nostra Costituzione dice che: "L'italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro" ma la mia domanda è questa: Quale democrazia? e sopratutto Quale Lavoro?.
Noi giovani purtroppo, stiamo assistendo ad una situzione ormai  non più sostenibile.
Il lavoro è diventato ormai un lusso di cui pochi possono goderne i benefici (qualora ci fossero), e gli annunci di ricerca personale inseriti nei vari siti sparsi nella rete, come quelli inseriti nelle bacheche pubbliche del territorio, hanno delle richieste a dir poco assurde: "Cercasi ... con esperienza di almeno 3 anni..." Adesso, chi mi spiega come fa un ventenne, ad avere tre anni di esperienza, se nessuno è disposto ad assumere chi l'esperienza ancora non c'è l'ha? Secondo me, si tratta di un "voler a tutti i costi la pappa pronta", così magari i signori imprendirtori, assumono "gli esperti" con contratto di apprendistato, e così facendo hanno in azienda qualcuno che comunque non va ne seguito e ne istruito, con il vantaggio di poter pagare un misero salario potendo così riempirsi ancora un pochino le tasche e girare magari con il macchinone da 50.000 euro.
E' questo purtroppo il motivo per cui, noi giovani temiamo che il nostro futuro sia ormai incerto e buio, anzi temo purtroppo che questo sia solo uno dei tanti motivi.
Ma se il nostro Nano ministro invece di criticarci e dire che "siamo la parte peggiore dell'italia" si prodigasse un pochino a muovere le chiappe e cercare di capire come mai, noi giovani stiamo ancora sotto le ali protettrici dei nostri genitori, forse si farebbe un idea di quanto sia difficile per noi immaginare un futuro migliore.

Nasce il Blog

Eccoci qui, finalmente è giunto il momento di aprire il Blog.
Questo Blog, vuole essere la voce del popolo giovanile, vicino ai giovani e per i giovani (e anche i non).
Verranno trattati svariati temi, dall'occupazione, alla sessualità, alla politica, alla sanità, alla scuola.